A polish reporter who has never travelled has the opportunity to do so (this is Iron Curtain times, so this is rare). He takes Herodotus on his travels and you get his observations along with a discussion of Herodotus' travels. Plus general comments on what travel teaches you (opens your mind, people are the same everywhere). Quirky and, for a traveller, interesting.

A metà tra biografia, analisi di un testo e digressione storica, in questo libro 'Richard" racconta come sia iniziata la sua carriera di reporter, dal desiderio di andare oltre il confine polacco alle prime, quasi disastrose esperienze (l'India senza sapere niente né di India né d'inglese, e la Cina col mezzo incidente diplomatico-culturale dovuto al cambio di paradigma del governo e alla situazione del suo giornale), alle sue successive esperienze africane.

Il tutto sempre a compagnato dalla sua (ormai logora, immagino) copia delle Storie di Erodoto, un libro ricevuto in dono all'alba del suo primo viaggio e che gli ha fatto compagnia per lungo tempo.

Vediamo quindi l'evoluzione della sua carriera di reporter, gli sconvolgimenti sociopolitici cui assiste, i paralleli che fa con i racconti di Erodoto.
E soprattutto il parallelo tra lui, reporter del ventesimo secolo, e questo prototipo di giornalista vissuto quasi tremila anni prima, che a piedi ha percorso chissà quanto spazio per trovare fonti, interrogare chi sapesse qualcosa, cercare di capire cosa fosse vero e cosa mito.

Mi ha messo voglia di leggermi le Storie, e mi ha un po' intristito che adesso situazioni avventurose come quelle delle sue prime trasferte asiatiche o africane difficilmente si possono riproporre così complicate, con le moderne tecnologie a supporto della professione.

Reflections on and excerpts from Herodotus’s Histories with travel musings.

Una lectura curiosa e inesperada. Desconocedor total de las figuras de Heródoto y del mismo Kapuściński, tenía miedo de lo que me podía topar con este libro después de haber sufrido la eternidad de las páginas de Memorias de Adriano. Pero no tiene nada que ver.

Kapuściński hace un balance perfectamente equilibrado a la hora de narrar sus viajes, transportarnos a la época de Heródoto, y hacerse preguntas al respecto sin volverse agotador ni pedante. No es una lectura ligera, pero sabe mantener el ritmo y la narrativa. Y el interés, que es la base que debería tener cualquier narrativa.

Il grande Kapuscinski riperccorre i suoi primi ani di giornalista e inviato speciale, anni trascorsi con collega e maestro di eccezione, ovvero Erodoto, che con le sue Storie traccia la via a cui si deve attenere il vero inviato, duemila anni fa come oggi.
E così scaturisce una narrazione parallela tra le vicende del giovane inviato, gli errori, gli intoppi e le scoperte, e il resoconto di avvenimenti antichi raccontati con tale maestria da non perdere un grammo della loro attualità e del loro fascino.
Grande libro.

"Every history - including every page of Herodotus - demonstrates...that the present existed always, that history is merely an uninterrupted progression of presents, that what for us are ancient events were for those who lived them immediate and present reality."

I absolutely adored this book, and am so sad that I finished it on the train yesterday. Kapuściński deftly and poetically weaves together his first tastes of travel and of the world beyond the bounds of post-war Poland with Herodotus's exploration and recounting of the known world, much smaller and yet vaster than that experienced by the author. If it's possible to eagerly anticipate one's commute, I did so for the weeks that Kapuściński and Herodotus were my companions.

I'm not sure that the alternation between the author's travel and reflections on Herodotus completely worked, but I still enjoyed this. Kapuscinski was clearly a really interesting person with sharp observations about himself, history, and the world.

[ Hardcover ]

I feel guilty for two things.
1. Rating anything by Kapuściński less than 5 stars.
2. For practically skipping over all of the talk (rambling?) of Herodotus. (Approximately 70 pages).

It says it in the name, but I didn’t know how unimpressed I would be with Herodotus, especially since he was so loved by Kapuściński, whom I greatly admire.

There are some good Kapuściński travel moments in here, but nothing like his other works.