A metà tra biografia, analisi di un testo e digressione storica, in questo libro 'Richard" racconta come sia iniziata la sua carriera di reporter, dal desiderio di andare oltre il confine polacco alle prime, quasi disastrose esperienze (l'India senza sapere niente né di India né d'inglese, e la Cina col mezzo incidente diplomatico-culturale dovuto al cambio di paradigma del governo e alla situazione del suo giornale), alle sue successive esperienze africane.

Il tutto sempre a compagnato dalla sua (ormai logora, immagino) copia delle Storie di Erodoto, un libro ricevuto in dono all'alba del suo primo viaggio e che gli ha fatto compagnia per lungo tempo.

Vediamo quindi l'evoluzione della sua carriera di reporter, gli sconvolgimenti sociopolitici cui assiste, i paralleli che fa con i racconti di Erodoto.
E soprattutto il parallelo tra lui, reporter del ventesimo secolo, e questo prototipo di giornalista vissuto quasi tremila anni prima, che a piedi ha percorso chissà quanto spazio per trovare fonti, interrogare chi sapesse qualcosa, cercare di capire cosa fosse vero e cosa mito.

Mi ha messo voglia di leggermi le Storie, e mi ha un po' intristito che adesso situazioni avventurose come quelle delle sue prime trasferte asiatiche o africane difficilmente si possono riproporre così complicate, con le moderne tecnologie a supporto della professione.