A beautiful take on fairy tales.

Una favola ispirata alla mitologia Persiana.
Soraya è la gemella del giovane imperatore, ma è costretta da sempre a vivere nascosta all'interno del palazzo e isolata da tutti per via di una maledizione che rende il suo tocco letale.
L'occasione di cambiare le cose le si presenta quando viene a sapere che nelle segrete viene tenuta prigioniera una Div, un demone che sembra sapere molte cose sul suo passato e su come annullare la maledizione che la rende velenosa. La cosa però sembra non interessare minimamente a nessun membro della sua famiglia, che anzi insiste affinché lasci perdere e se ne faccia una ragione.
L'unica persona a mostrarle comprensione e solidarietà è il suo nuovo amico Azad, l'unico al mondo che non sembra intimorito dalla vicinanza della ragazza e che si dimostra disposto a fare di tutto per aiutarla.

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Soraya è una principessa rinchiusa nel castello che si è stancata di aspettare un principe e decide di salvarsi da sola. Farà un gran casino, ma non si può fargliene una colpa. Quando tiri troppo la corda e questa si spezza, non è mai del tutto colpa della corda.
Soraya agirà contro l'interesse del proprio fratello e della propria famiglia in quello che può essere giudicato un gesto egoista, ma nessuno in questa storia è innocente, hanno tutti delle colpe e hanno tutti sbagliato qualcosa. La fine della favola non decreta la vittoria del bene sul male, ma piuttosto l'importanza dell'accettazione di sé stessi, anche e soprattutto quando non coincide con le aspettative delle persone che ci stanno attorno.

L'ho trovato nel complesso assolutamente godibile, consigliato a chi cerca un fantasy standalone con una svolta romance presente ma non troppo marcata, personaggi moralmente grigi, protagonista queer.

Girl, Serpent, Thorn added a unique twist to the world of fantasy. While I found many of the aspects unsurprising (Azad being a fraud for example) the fresh take on interspecies and non-heterosexual love was heartwarming and empowering. Additionally, the tale of embracing your own 'weaknesses' or 'poisons' was a surprising way to end the novel. Instead of using the feather to remove her curse, Soyora chose to keep her thorns, and embrace who she was meant to be.

I liked that although she may have been born human, she spent so much of her life hating her poison and her div attributes, that once she realized what was missing she chose to embrace both. Food for thought: if taking back in the poison was a choice instead of necessity would she have done so again? Do the div actually respect her or are they just biding their time? Coming from someone who does have some family resentment, how is she going to work through the lies and build-up from her mother and brother?

A fun and interesting read, even if some parts are predictable.

I loved the interactions between Soraya and Parvaneh, and especially the way the first touch is described.

Sometimes poison is not literal poison, but also the way we act and are dishonest with one another, and I liked that theme(?).

Okay I LOVED THIS BOOK!!! The story, the characters, the love interest, the villain. I loved that the maincharacter was bisexual and that she was flawed. It made the story even more interesting because you didn’t know if she would give in to her “dark side” or not!