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challenging
emotional
hopeful
informative
inspiring
reflective
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
No
inspiring
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
No
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
No
Libro molto scorrevole che si legge velocemente, sia per lo stile che per la trama avvincente. Abbiamo due storie che procedono parallelamente: da un lato c'è Leila, curatrice di arte, italiana di origini somale, e dall'altro Lafanu Brown, pittrice afro-americana, che è il soggetto dell'esposizione che sta organizzando Leila. I capitoli dedicati a queste due donne si alternano e impariamo a conoscere le loro vite.
Tramite la vita di Lafanu Brown vediamo cosa significava avere la pelle nera alla fine del 1800 negli Stati Uniti. Lo schiavismo, la discriminazione, la lotta per i propri diritti e il desiderio di poter inseguire i propri sogni. Tramite Leila, invece, vediamo cosa significa oggigiorno seguire i propri sogni tentando di attraversare l'Africa e il Mediterraneo per cercare una vita migliore in Europa. Nei capitoli dedicati a Leila, infatti, incontriamo anche Binti, una sua cugina che vive in Somalia, che cerca di raggiungere l'Italia, ma cade in mano ai trafficanti di uomini.
Non è soltanto un romanzo sulla discriminazione razziale, ma anche un romanzo tutto al femminile, in cui le protagoniste devono combattere anche in quanto donne: contro i matrimoni combinati per "sistemarsi con un buon partito", contro l'omofobia o il voler fare un mestiere non consono ad una donna secondo i parametri dell'epoca. È anche un romanzo sull'azione salvifica dell'arte.
Igiaba Scego, per creare la sua protagonista Lafanu Brown, si è ispirata a due donne realmente esistite: Edmonia Lewis, scultrice afro-americana, e Sarah Parker Remond, ostetrica e attivista afro-americana. Entrambe le donne hanno vissuto e lavorato a Roma, città natale di Leila e dove inizia e termina il romanzo.
Libro interessante, scorrevole, coinvolgente. L'unica pecca è che non è riuscito a coinvolgermi più di tanto emotivamente.
Tramite la vita di Lafanu Brown vediamo cosa significava avere la pelle nera alla fine del 1800 negli Stati Uniti. Lo schiavismo, la discriminazione, la lotta per i propri diritti e il desiderio di poter inseguire i propri sogni. Tramite Leila, invece, vediamo cosa significa oggigiorno seguire i propri sogni tentando di attraversare l'Africa e il Mediterraneo per cercare una vita migliore in Europa. Nei capitoli dedicati a Leila, infatti, incontriamo anche Binti, una sua cugina che vive in Somalia, che cerca di raggiungere l'Italia, ma cade in mano ai trafficanti di uomini.
Non è soltanto un romanzo sulla discriminazione razziale, ma anche un romanzo tutto al femminile, in cui le protagoniste devono combattere anche in quanto donne: contro i matrimoni combinati per "sistemarsi con un buon partito", contro l'omofobia o il voler fare un mestiere non consono ad una donna secondo i parametri dell'epoca. È anche un romanzo sull'azione salvifica dell'arte.
Igiaba Scego, per creare la sua protagonista Lafanu Brown, si è ispirata a due donne realmente esistite: Edmonia Lewis, scultrice afro-americana, e Sarah Parker Remond, ostetrica e attivista afro-americana. Entrambe le donne hanno vissuto e lavorato a Roma, città natale di Leila e dove inizia e termina il romanzo.
Libro interessante, scorrevole, coinvolgente. L'unica pecca è che non è riuscito a coinvolgermi più di tanto emotivamente.
adventurous
challenging
emotional
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Complicated
Non è brutto. Non è un brutto libro. È solo che non mi ha per nulla coinvolto. Ma zero proprio. Mi dispiace.
Mollo dopo una trentina di pagine appena: la storia probabilmente merita ma non riesco a farmi piacere lo stile di scrittura “tell, don’t show”
A unique story told in two timelines: the first is about a black/ Chippewa woman named Lafanu Brown growing up in America right before the Civil War but eventually making her way to Rome and becoming a talented and prolific painter. The second timeline is about a Somalian woman living in Italy in present day who is an art curator and discovers Lafanu Brown’s work and becomes obsessed with her. There isn’t really a narrative arc here, or if there is it’s quite subtle. Rather it’s just a look at Lafanu’s life as she lives it and in retrospect from the other timeline as a way to examine race, art, and American and Italian politics. This work is translated from Italian but you can’t tell because nothing felt stilted or out of place. If you want to read it just know there are descriptions of sexual assault that are hard to read.
challenging
emotional
hopeful
informative
inspiring
reflective
sad
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Yes
slow-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes