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A review by melanto_mori
Una pesca miracolosa by Kate Canterbary
2.0
Eeee no.
No.
Con anche grande rammarico e un filo di collera, ma proprio no.
Se sto libro non si è preso una monostella, credo sia merito solo dello stile che, per quanto abbia le sue ingenuità, è godibile e non tratta così male la povera prima persona - cosa che succede molto di frequente.
Lo stile però un po' mi ha illusa, perché per quanto l'inizio fosse stato un po' meh, dopo sembrava che la trama si stesse riprendendo e così i personaggi.
Fino ad arrivare alla famosa "orgia di lucciole". Da lì è precipitato tutto.
Una chiara vaginofobia da parte dei protagonisti, Annette che è di un cringe assoluto, gelosia possessiva immotivata e pure fastidiosa da parte dei protagonisti (ahò! Ve siete resi conto che lì amano tutti la figa tranne voi, sì?! Tranquilli che nessuno ve ruba niente!).
Lo abbiamo capito che sti due sono due pezzi di manzi attaccati al gancio del macellaio pur senza ripterlo praticamente a ogni capitolo (i lettori sono scemi fino a un certo punto, eh). Così come abbiamo capito che nessuno dei due non batteva chiodo da talmente tanto tempo da avere la batteria dell'arrapatio settata su extra-long. E magari all'inizio più essere simpatico, fa sorridere, ma se ogni scusa è buona per pensare a quanto sarebbe bello azzuppare il biscotto - e poi, farlo reiteratamente anche quando si sta facendo un discorso serio, santalamiseria i can't! - diventa stancante, noioso e ripetitivo.
Il personaggio di Owen a un certo punto diventa proprio irritante.
Cioè, quel poveraccio di Cole cerca in tutti i modi di affrontare l'argomento importante della sua vera identità a ogni occasione e Owen non fa che dire "non voglio sapere, non me lo dire, statt zitt", che alla fine - giustamente! - Cole si sta zitto e non dice nulla. Quindi che diavolo di senso ha che poi però ti incazzi come una iena perché Cole non ti ha detto che è così ricco da potersi comprare tutta Talbott's Cove sull'unghia? Che senso ha che te la prendi con lui e gli rinfacci le cose e lo cacci pure via?! Ve lo dico io: NON HA SENSO, è solo stupido (e scritto male, chiaramente).
Senza contare l'enorme egoismo dietro tutti i suoi pensieri votati a pianificare la loro vita insieme SENZA NEMMENO CHIEDERSI COSA VORREBBE, QUELL'ALTRO DISGRAZIATO.
No.
Semplicemente, no.
Pessimo sviluppo della trama - misera, okay, ma piena di sesso solo per riempire le chiacchiere che la Canterbary non si è impegnata più di tanto a inventare - pessimo sviluppo dei personaggi.
Potevo pure passare sull'instalove e sul fatto che questi si sposano dopo due, tre mesi (che in USA è una pratica parecchio comune), ma poi c'è "tutto il resto" e quindi no.
Oh, e vi ho risparmiato di Owen che, da celebrante di matrimoni, se ne esce con la chicca che "lui non sposa quelli non destinati a stare insieme per sempre"... Ma nelle tue mutande una delle tue palle è pure di cristallo, che vedi il futuro?!?!?! No, per sapere.
Peccato. Davvero, peccato. L'idea era carina, poteva venir fuori un romance decisamente grazioso, ma l'occasione è stata sprecata.
Plauso invece all'edizione italiana del cartaceo: a parte qualche refuso, ho adorato l'impaginazione, è veramente bella.
No.
Con anche grande rammarico e un filo di collera, ma proprio no.
Se sto libro non si è preso una monostella, credo sia merito solo dello stile che, per quanto abbia le sue ingenuità, è godibile e non tratta così male la povera prima persona - cosa che succede molto di frequente.
Lo stile però un po' mi ha illusa, perché per quanto l'inizio fosse stato un po' meh, dopo sembrava che la trama si stesse riprendendo e così i personaggi.
Fino ad arrivare alla famosa "orgia di lucciole". Da lì è precipitato tutto.
Una chiara vaginofobia da parte dei protagonisti, Annette che è di un cringe assoluto, gelosia possessiva immotivata e pure fastidiosa da parte dei protagonisti (ahò! Ve siete resi conto che lì amano tutti la figa tranne voi, sì?! Tranquilli che nessuno ve ruba niente!).
Lo abbiamo capito che sti due sono due pezzi di manzi attaccati al gancio del macellaio pur senza ripterlo praticamente a ogni capitolo (i lettori sono scemi fino a un certo punto, eh). Così come abbiamo capito che nessuno dei due non batteva chiodo da talmente tanto tempo da avere la batteria dell'arrapatio settata su extra-long. E magari all'inizio più essere simpatico, fa sorridere, ma se ogni scusa è buona per pensare a quanto sarebbe bello azzuppare il biscotto - e poi, farlo reiteratamente anche quando si sta facendo un discorso serio, santalamiseria i can't! - diventa stancante, noioso e ripetitivo.
Il personaggio di Owen a un certo punto diventa proprio irritante.
Cioè, quel poveraccio di Cole cerca in tutti i modi di affrontare l'argomento importante della sua vera identità a ogni occasione e Owen non fa che dire "non voglio sapere, non me lo dire, statt zitt", che alla fine - giustamente! - Cole si sta zitto e non dice nulla. Quindi che diavolo di senso ha che poi però ti incazzi come una iena perché Cole non ti ha detto che è così ricco da potersi comprare tutta Talbott's Cove sull'unghia? Che senso ha che te la prendi con lui e gli rinfacci le cose e lo cacci pure via?! Ve lo dico io: NON HA SENSO, è solo stupido (e scritto male, chiaramente).
Senza contare l'enorme egoismo dietro tutti i suoi pensieri votati a pianificare la loro vita insieme SENZA NEMMENO CHIEDERSI COSA VORREBBE, QUELL'ALTRO DISGRAZIATO.
No.
Semplicemente, no.
Pessimo sviluppo della trama - misera, okay, ma piena di sesso solo per riempire le chiacchiere che la Canterbary non si è impegnata più di tanto a inventare - pessimo sviluppo dei personaggi.
Potevo pure passare sull'instalove e sul fatto che questi si sposano dopo due, tre mesi (che in USA è una pratica parecchio comune), ma poi c'è "tutto il resto" e quindi no.
Oh, e vi ho risparmiato di Owen che, da celebrante di matrimoni, se ne esce con la chicca che "lui non sposa quelli non destinati a stare insieme per sempre"... Ma nelle tue mutande una delle tue palle è pure di cristallo, che vedi il futuro?!?!?! No, per sapere.
Peccato. Davvero, peccato. L'idea era carina, poteva venir fuori un romance decisamente grazioso, ma l'occasione è stata sprecata.
Plauso invece all'edizione italiana del cartaceo: a parte qualche refuso, ho adorato l'impaginazione, è veramente bella.