A review by elettraelettra
Io uccido by Giorgio Faletti

2.0

Premetto: non amo i gialli, ogni volta che mi ritrovo a leggerne uno mi chiedo perché mi ostino in un genere che so già che non mi piacerà... eppure tutte le volte mi faccio tentare...
Detto questo, il libro è... ok.
Non è scritto in modo pessimo e la storia era tutto sommato carina, tuttavia non posso neanche dire che mi sia piaciuto!

Ok, cominciamo con i contro:

- Il libro racconta non una sola storia ma tre, di cui una è la principale (quella con il serial killer)... delle altre due non mi importava un fico secco
- Arrivati al 70% del libro (letteralmente) si scopre chi è il serial killer, dopodiché la mia attenzione che già era altalenante si è arenata in una marea di: ma chissene frega!

Scendendo nei particolari e spoiler:

- L'assassino è un genio del male, è intelligentissimo, super atletico e praticamente imbattibile, ha fatto fuori lo scagnozzo tuttomuscoli (Ryan Mosse) in poche abili mosse ;) , ha ucciso due agenti ben addestrati che erano armati e che sapevano chi era lui e che dovevano stare in guardia, ecc... eppure una persona che lo ha messo alle corde c'è: uno scemotto figlio di papà che era già mezzo ubriaco e che se la faceva addosso dalla paura e che è tuttavia arrivato al punto da, non solo riuscire a demolire l'appartamento mentre lottava con lui (cosa che non ha richiamato l'attenzione di nessuno, sebbene fino a poco prima c'era tutto un brulichio di poliziotti), ma per di più è stato lasciato agonizzante, ma non ancora morto perché il super killer (su cui nessuno nota nemmeno un livido il giorno dopo) improvvisamente non sa nemmeno rendersi conto della differenza.
-Lo scemotto figlio di papà di cui sopra mentre sta agonizzando si mette a scrivere con il proprio sangue, non si ricorda il nome del killer (sebbene ne parlino da settimane tutti i giornali) così, come indizio invece di scrivere che è dj o il nome della radio, o qualunque altra cosa scrive: ON AIR... ma a chi cavolo verrebbe in mente?! E per di più lo scrive come lo vede nello specchio (io non ne sono capace e vi posso assicurare che non sto morendo), ma nessuno si rende conto che le lettere sono rovesciate, passi per la I la A e perfino la N... ma la R! Cavolo, salta all'occhio!
- Passiamo oltre. Una delle vittime è cieca, non è quindi in grado di vedere il killer ma, ormai rassegnato alla propria morte gli chiede di potergli toccare il viso, dopo averlo fatto lo riconosce, non si sa bene per quale motivo però lui dovrebbe conoscere il viso del killer e non la sua voce che, dato che fino a pochi momenti prima ascoltava la radio, sarebbe dovuta essere ben più riconoscibile.
- Vogliamo poi parlare di come, una volta trovato il rifugio dell'assassino, invece di scientifica e poliziotti vari, il posto una volta esaminato e trovato vuoto, viene semplicemente abbandonato (malgrado non sia nemmeno sera!) senza nemmeno aspettare che torni il killer? Senza parlare del fatto che magari tenere d'occhio il posto e aspettare che esca potrebbe essere un modo di agire un pochino più astuto di quello di semplicemente bussare alla sua porta (letteralmente)! Magari avrebbero perfino potuto cercare di capire il modo che ha usato per tutto quel tempo per uscire di casa senza essere visto (davvero ci vuole una scienza per capire che c'è un'altra uscita?!
- Possibile che la nascostissima uscita per il tunnel sia dietro ad uno scaffale (Vuoto!) esattamente come l'entrata del bunker, eppure nessuno l'abbia notata?! Possibile che il killer super intelligente debba scriversi la combinazione di apertura perché non riesce a ricordare sei cifre? Possibile che non le cancelli per bene prima di andarsene?!
-Perché il killer che aveva giurato che non sarebbero riusciti a catturarlo vivo, alla fine non si uccide malgrado abbia un coltello e un dirupo appena sotto i piedi?
-Perché si consegna al protagonista sebbene sappiano bene tutti e due che potrebbe ucciderlo in un attimo o perfino lasciarlo lì e scappare? Forse perché ha perso il fratello? Ma allora perché non viene spiegato? Perché fino ad un secondo prima stava scappando?
- Ma non facciamoci mancare nulla, tanto per finire in bellezza ecco che Pierrot (dalla mente davvero semplice) riesce a nascondersi ad un nugolo di poliziotti che circondano la casa, come?... nascondendosi dietro ai CESPUGLI, ovviamente!

Passiamo all'altra parte della storia, la menata sul generale Parker:

-Voleva uccidere l'avvocato e, malgrado sia praticamente onnipotente, o così si professa, il miglior modo per ucciderlo secondo lui era farlo passare per una vittima di un serial killer? Davvero non era più semplice buttarlo in mare con una palla al piede e chi si è visto si è visto?! O qualunque altro tipo di 'incidente'?!. Ma soprattutto era davvero necessario un intero pallosissimo e interminabile capitolo (con digressioni senza fine su regate e il vento tra i capelli) su un povero scemo che alla fine muore e basta.
- E a proposito di poveri scemi che muoiono, davvero dobbiamo sorbirci la scena del regista della radio che viene scippato e investito, ma chissene!
- Il protagonista, l'eroe senza macchia e senza paura, decide di negoziare quello che sa sul generale in cambio della libertà della donna di cui ovviamente ha avuto il tempo di innamorarsi, possibile che non gli importasse più nulla né della giustizia, né del caso che lui stesso aveva seguito per anni, né del suo amico che ci sta ancora lavorando, né del fatto che è proprio quel caso che ha portato indirettamente al suicidio della moglie?

- Ora è il turno della DID, la Donzella In Difficoltà. Vabbè che è gnocca, vabbè che lui non ha una donna da un bel po' di tempo, vabbè che gli ricorda la moglie, che lui sia attratto da lei, ci sta! Ma che a lei ( che è stata violentata e messa incinta dal proprio padre) la prima cosa che venga in mente di fare (è innamorata) sia il sesso... secondo me non ci sta! La poveretta avrebbe tutto il diritto di portare una cintura di castità per il resto della sua vita, che le cadano le mutandine appena lo vede... proprio non mi va giù. Tutta la questione è stata trattata in modo troppo superficiale! Non capisco perché non poteva essere semplicemente un padre stronzo e autoritario, se introduci lo stupro, l'incesto e la pedofilia, allora poi devi essere in grado di sostenerli!

Ok, probabilmente a pensarci su me ne verrebbero in mente altri, ma direi che ho chiarito il concetto! ;)

Passiamo ai pro, anche se adesso probabilmente non ci crederete più:

- Il libro è scritto abbastanza bene, a parte qualche espressione che lascia un po' sorpresi (smise di girare attorno al cespuglio e affrontò l'argomento) e qualche altra che non sopporto (come le mosche sul miele), non ho niente di cui lamentarmi. Il che non è esattamente un complimento, ma, considerando i libri che ci si ritrova a leggere ogni tanto, è già qualcosa!
- L'intrigo era carino e se non troppo esaminato stava anche in piedi (cammina zoppicando un po' ma cammina). Peccato che si scopra chi è il killer un po' troppo presto, tuttavia cominciava anche a diventare ovvio, quindi capisco che dovesse essere svelato.
- Céline (la moglie del commissario moganesco) è fantastica, niente da dire su questo punto, i personaggi femminili sono pochi, ma lei è spettacolare!
- l'ironia non è da buttare, all'inizio mi ha resa un po' perplessa perché tutti i personaggi sembravano avere la stessa (anche il killer, il che è un po' fuori personaggio), ma in seguito l'ho apprezzata di più.

Ok, direi che ho scritto abbastanza, spero di non aver offeso chi il libro lo ha amato, il mio più grande problema con i gialli è che ti spingono a ragionare, esaminare e giudicare ogni particolare e ogni frase scritta... così che poi quando ti chiedono di sorvolare su un passaggio, non sono più disposta a farlo. Ricordate che è più facile disfare che fare e che la storia era piuttosto complessa.
Se il libro a voi è piaciuto, ne sono contenta!