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A review by melanto_mori
Scolpito nelle ossa by Michael Nava
5.0
Voto: 5/5
Se il primo volume non mi aveva coinvolto del tutto, per quanto avessi trovato davvero una bella scrittura in Nava, il secondo mi ha letteralmente conquistata.
La storia è amarissima e ci porta nel cuore degli anni in cui l'AIDS era arrivato e si era diffuso ma ancora non si sapeva bene come funzionasse né come si potesse fermarlo.
Buona parte della comunità gay fingeva che non esistesse, le persone eterosessuali lo usavano per stigmatizzare ancora di più la comunità gay.
La trama è articolata su due linee temporali: il presente di Henry Rios - un uomo che è andato a picco, ma cerca di risalire la china, tra la dipendenza dell'alcool e il terrore dell'AIDS - che cerca di indagare sulla morte di Bill Ryan. E il passato... quello di Bill Ryan.
Ho trovato questa scelta narrativa non solo azzeccatissima, ma resa alla perfezione, mentre ricostruisce un tassello alla volta, nel presente e nel passato, tutta la storia. E più vai avanti, più il boccone da digerire diventa amaro e pesante.
Il background storico si insinua in tutto in maniera perfetta, ti lascia addosso il piombo e a volte ti fa incazzare, perché ti rendi conto che la comunità gay in passato si è stereotipata da sola, stigmatizzando quelle persone che volevano ancora credere in una relazione monogama e duratura adducendo che in pratica gli omosessuali possono essere solo uccelli di bosco, perché è questo che gli altri dicono di loro e allora è questo che devono essere (e per quanto abbia adorato Waldo l'ho odiato per questo, e per aver fatto danno sul finale ancora di più!). Basta anche leggere il discorso di Mike a Henry: terribile e inaccettabile.
Il personaggio di Bill aveva solo bisogno di qualcuno che si prendesse davvero cura di lui e gli dimostrasse vero affetto e Nick è arrivato quando ormai era troppo tardi.
Mentre Henry... a Henry si può solo volere bene ç_ç <3
Gran bel romanzo, straconsigliato.
Se il primo volume non mi aveva coinvolto del tutto, per quanto avessi trovato davvero una bella scrittura in Nava, il secondo mi ha letteralmente conquistata.
La storia è amarissima e ci porta nel cuore degli anni in cui l'AIDS era arrivato e si era diffuso ma ancora non si sapeva bene come funzionasse né come si potesse fermarlo.
Buona parte della comunità gay fingeva che non esistesse, le persone eterosessuali lo usavano per stigmatizzare ancora di più la comunità gay.
La trama è articolata su due linee temporali: il presente di Henry Rios - un uomo che è andato a picco, ma cerca di risalire la china, tra la dipendenza dell'alcool e il terrore dell'AIDS - che cerca di indagare sulla morte di Bill Ryan. E il passato... quello di Bill Ryan.
Ho trovato questa scelta narrativa non solo azzeccatissima, ma resa alla perfezione, mentre ricostruisce un tassello alla volta, nel presente e nel passato, tutta la storia. E più vai avanti, più il boccone da digerire diventa amaro e pesante.
Il background storico si insinua in tutto in maniera perfetta, ti lascia addosso il piombo e a volte ti fa incazzare, perché ti rendi conto che la comunità gay in passato si è stereotipata da sola, stigmatizzando quelle persone che volevano ancora credere in una relazione monogama e duratura adducendo che in pratica gli omosessuali possono essere solo uccelli di bosco, perché è questo che gli altri dicono di loro e allora è questo che devono essere (e per quanto abbia adorato Waldo l'ho odiato per questo, e per aver fatto danno sul finale ancora di più!). Basta anche leggere il discorso di Mike a Henry: terribile e inaccettabile.
Il personaggio di Bill aveva solo bisogno di qualcuno che si prendesse davvero cura di lui e gli dimostrasse vero affetto e Nick è arrivato quando ormai era troppo tardi.
Mentre Henry... a Henry si può solo volere bene ç_ç <3
Gran bel romanzo, straconsigliato.