A review by la_cantina_dei_libri_0
Chi sta male non lo dice by Antonio Dikele Distefano

3.0

Nella prima parte del libro la voce narrante è Ifem, una ragazza alle prese con una vita per niente rosea. Dopo la tragica scomparsa della madre, il rapporto con il padre peggiora ulteriormente: vuole sapere perché la madre è suscita di casa piangendo quella stessa sera in cui è morta. Ifem usa la sua timidezza come una maschera, una protezione perché ha paura di affrontare la vita. Vive un amore un pò tormentato con Yannick, protagonista principale della seconda parte del libro. Anche lui è un ragazzo alle prese con una famiglia composta solo dalla madre e la sua indipendenza dalla droga.

Immigrazione, droga, amore, perdita, mancanze, difficoltà, solitudine sono i temi principali che vengono presi in considerazione.

Lo stile dell'autore è molto semplice, basilare e la lettura scorre senza ostacoli.
Vengono raccontati piccoli sprazzi di vita di Ifem e Yannick per offrire al lettore un quadro generale della situazione e arrivare subito al punto della rinascita, della voglia di reagire, di ritornare a vivere.
Molte sono le citazioni interessanti e interi capitoli (molto brevi anch'essi) per riflettere.
Un finale non-finale che lascia navigare con la fantasia per rispondere alle domande ancora senza risposta.

Personalmente lo reputo un buon libriccino, da leggere dando la giusta attenzione. Offre punti di riflessione e su molte argomentazioni mi sono trovata d'accordo con quello scritto.
Mi ha un pochino deluso il fatto che sia così breve, nonostante i temi trattati. Avrei preferito un finale più marcato, un graduale cambiamento dei personaggi e non risolvere tutto così brevemente. L'ho percepito come fosse un semplice riassumere di avvenimenti principali.
Non so se era l'intento dell'autore a non soffermarsi troppo sulla storia, ma solo - appunto - scrivere qualcosa per far ragionare il lettore.

Diciamo che a questo libro manca qualcosina. È un buon libro da leggere, ci sono molte frasi ad effetto, ma non eccellente.