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A review by eustachio
The Anatomy of Story: 22 Steps to Becoming a Master Storyteller by John Truby
3.0
Se sei un aspirante scrittore e ti sei ritrovato ad avere un'idea di partenza senza sapere come svilupparla, oppure a cominciare spedito a scrivere per poi non sapere come continuare, The Anatomy of Story fa al caso tuo: l'autore, analizzando storie di successo, spiega quali sono i meccanismi che le hanno rese tali, e dà consigli pratici su come fare lo stesso. Basta con i tre atti di Aristotele, il segreto è nei ventidue passi del sottotitolo.
L'ho trovato molto utile. Ho riempito pagine di appunti, mi ha fatto riflettere e mi ha fornito un sacco di spunti. Credo che se riuscirò a concretizzare alcune delle idee che mi porto dietro da anni sarà anche grazie a questo libro.
Questo però non vuol dire che sia un libro perfetto:
- Spesso, anziché farla semplice, Truby la complica, come quando affianca al concetto di premessa anche quelli di designing principle e tema;
- Per quanto i ventidue passi abbiano senso e più volte venga ripetuto che sono solo uno schema generale e possono essere cambiati di ordine o esclusi in parte, viene da chiedersi se c'è davvero qualcuno che si mette lì a sviluppare una storia con quello schema accanto;
- Gli esempi di Truby sono azzeccati, sì, ma sono troppi, specie quando alla fine vengono prese in esame più storie per dividerle nei ventidue passi;
- Ai capitoli interessanti, sia perché dicono cose nuove sia perché danno una spiegazione razionale a quello che si saprà già a intuito, si alternano capitoli di ovvietà, come quando parla degli archetipi e delle arene.
L'ho iniziato pieno di entusiasmo, l'ho finito leggendo tra le righe l'ennesimo lunghissimo esempio. Nonostante ciò lo consiglio caldamente a chi come me non sa come cominciare oppure comincia e non finisce. L'unico problema è che prima di avventurarsi in una lettura simile è essenziale conoscere buona parte, se non tutti, gli esempi che usa più spesso: se non hai visto almeno The Godfather, Star Wars, Casablanca e It's A Wonderful Life, è meglio se ripassi più tardi.
L'ho trovato molto utile. Ho riempito pagine di appunti, mi ha fatto riflettere e mi ha fornito un sacco di spunti. Credo che se riuscirò a concretizzare alcune delle idee che mi porto dietro da anni sarà anche grazie a questo libro.
Questo però non vuol dire che sia un libro perfetto:
- Spesso, anziché farla semplice, Truby la complica, come quando affianca al concetto di premessa anche quelli di designing principle e tema;
- Per quanto i ventidue passi abbiano senso e più volte venga ripetuto che sono solo uno schema generale e possono essere cambiati di ordine o esclusi in parte, viene da chiedersi se c'è davvero qualcuno che si mette lì a sviluppare una storia con quello schema accanto;
- Gli esempi di Truby sono azzeccati, sì, ma sono troppi, specie quando alla fine vengono prese in esame più storie per dividerle nei ventidue passi;
- Ai capitoli interessanti, sia perché dicono cose nuove sia perché danno una spiegazione razionale a quello che si saprà già a intuito, si alternano capitoli di ovvietà, come quando parla degli archetipi e delle arene.
L'ho iniziato pieno di entusiasmo, l'ho finito leggendo tra le righe l'ennesimo lunghissimo esempio. Nonostante ciò lo consiglio caldamente a chi come me non sa come cominciare oppure comincia e non finisce. L'unico problema è che prima di avventurarsi in una lettura simile è essenziale conoscere buona parte, se non tutti, gli esempi che usa più spesso: se non hai visto almeno The Godfather, Star Wars, Casablanca e It's A Wonderful Life, è meglio se ripassi più tardi.