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A review by lettore_sopravvalutato
Solo il mimo canta al limitare del bosco by Roberta Rambelli, Goffredo Fofi, Walter Tevis
5.0
La meccanica dell'Io interiore
"La riduzione della popolazione è stata spiegata in modi diversi e contrastanti dai demografi contemporanei. Questi i motivi più quotati:
1) Paura della sovrappopolazione
2) Perfezionamento delle tecniche di sterilizzazione
3) Scomparsa della famiglia
4) Diffusione dell'interesse per le esperienze "interiori"
5) Perdita dell'interesse per i bambini
6) Desiderio generalizzato di evitare le responsabilità."
"Un cosa affascinante che continua ad apparire nei film è un gruppo di persone chiamato "Famiglia". Sembra che nei tempi antichi fosse abbastanza comune. Una "famiglia" è un gruppo di persone che stanno spesso insieme, e sembra che addirittura vivano assieme."
"Spofforth era stato progettato per vivere in eterno e non dimenticare nulla. Nessuno si era chiesto come potesse essere la sua vita. La ragazza dal cappotto rosso ingrassò, invecchiò, andò con dieci dozzine di uomini, ebbe qualche figlio e bevve troppa birra e visse una vita banale, senza scopo, e perse la sua bellezza. Alla fine morì, venne sepolta e dimenticata. Spofforth continuò a vivere..."
L'uomo si è sempre contraddistinto nel cercare di trasmettere qualcosa di sé nelle sue creazioni, forse nello stupido e disperato tentativo di giocare a fare Dio.
Ogni decorso morale, spirituale e, infine, autodistruttivo viene accelerato dall'esasperazione tecnologica, imperscrutabile custode di un mondo con la data di scadenza, forse ancora vivo solo per un bulimico accanimento terapeutico da farmaci calmanti e scalette preconfezionate di azioni abitudinarie da rispettare.
Se dovessimo riscoprire i tentativi di veicolare emozioni e storie attraverso film e libri, quale potrebbe mai essere il pericolo?
Forse il ritorno di ogni tipo di emozione, comprese quelle che hanno portato sull'orlo del baratro il pianeta?
E se è vero che aldilà della porta c'è tutto, conviene accettare questo mondo di compromesso e negarsi le intere potenzialità che la vita stessa può offrire?
La nascita di un bambino e la morte di un anziano; ragazzini che giocano nel cortile alla guerra, mentre in un paese lontano la guerra è più che un gioco; un'azione caritatevole al prezzo del dolore inflitto a uno sconosciuto.
Nessun Dio a sorvegliarci, solo l'autodeterminazione attraverso il libero arbitrio.
Tutto oltre quella porta...
"La riduzione della popolazione è stata spiegata in modi diversi e contrastanti dai demografi contemporanei. Questi i motivi più quotati:
1) Paura della sovrappopolazione
2) Perfezionamento delle tecniche di sterilizzazione
3) Scomparsa della famiglia
4) Diffusione dell'interesse per le esperienze "interiori"
5) Perdita dell'interesse per i bambini
6) Desiderio generalizzato di evitare le responsabilità."
"Un cosa affascinante che continua ad apparire nei film è un gruppo di persone chiamato "Famiglia". Sembra che nei tempi antichi fosse abbastanza comune. Una "famiglia" è un gruppo di persone che stanno spesso insieme, e sembra che addirittura vivano assieme."
"Spofforth era stato progettato per vivere in eterno e non dimenticare nulla. Nessuno si era chiesto come potesse essere la sua vita. La ragazza dal cappotto rosso ingrassò, invecchiò, andò con dieci dozzine di uomini, ebbe qualche figlio e bevve troppa birra e visse una vita banale, senza scopo, e perse la sua bellezza. Alla fine morì, venne sepolta e dimenticata. Spofforth continuò a vivere..."
L'uomo si è sempre contraddistinto nel cercare di trasmettere qualcosa di sé nelle sue creazioni, forse nello stupido e disperato tentativo di giocare a fare Dio.
Ogni decorso morale, spirituale e, infine, autodistruttivo viene accelerato dall'esasperazione tecnologica, imperscrutabile custode di un mondo con la data di scadenza, forse ancora vivo solo per un bulimico accanimento terapeutico da farmaci calmanti e scalette preconfezionate di azioni abitudinarie da rispettare.
Se dovessimo riscoprire i tentativi di veicolare emozioni e storie attraverso film e libri, quale potrebbe mai essere il pericolo?
Forse il ritorno di ogni tipo di emozione, comprese quelle che hanno portato sull'orlo del baratro il pianeta?
E se è vero che aldilà della porta c'è tutto, conviene accettare questo mondo di compromesso e negarsi le intere potenzialità che la vita stessa può offrire?
La nascita di un bambino e la morte di un anziano; ragazzini che giocano nel cortile alla guerra, mentre in un paese lontano la guerra è più che un gioco; un'azione caritatevole al prezzo del dolore inflitto a uno sconosciuto.
Nessun Dio a sorvegliarci, solo l'autodeterminazione attraverso il libero arbitrio.
Tutto oltre quella porta...