Scan barcode
A review by melanto_mori
Il cielo protegga gli innocenti by Michael Nava
4.0
Voto: 4,5/5
Ammetto che mi aspettavo che mi piacesse di più, che mi tenesse incollata alla lettura tanto da finirlo in un attimo e invece mi ha coinvolto meno di quanto sperato, più per colpa della parte iniziale.
Sarà che a me Hugh Paris stava sul ca**o. XD
Ma passando lo scoglio del 30% poi la storia inizia a entrare nel vivo e ci sono un sacco di cose che in realtà mi sono piaciute.
1) il fatto che Henry sia messicano (ragà, in sta cosa ci sguazzo da morì).
2) tutta la parte di avvocatura (si sente proprio che Nava ha fatto questo di mestiere)
3) l'ambientazione (1982, l'anno mio. AMO... e odio, al tempo stesso, perché qui si parla della parte cupa degli '80s).
Nava sa benissimo di che cosa parla, le sue digressioni - anche storiche - su ciò che è accaduto in quegli anni lo dicono chiaramente e sono, penso, uno dei punti forza della sua scrittura. L'altro è di certo tutta la parte che riguarda l'avvocatura, che viene spiegata benissimo e in maniera chiara anche per una come me che in Diritto ed Economia aveva 6 per pietà del prof XD
Interessante e doloroso tutto il percorso che Henry fa nell'essere gay e messicano in quegli anni, in cui discriminazione e razzismo sono davvero molto, molto forti e ci sono nette distinzioni tra ricchi e poveri.
Però penso che la cosa che più mi abbia fatto male sia stato un certo passaggio, durante un dialogo tra Henry e Grant, in cui si parla di questo "nuovo cancro gay che viene da New York e si trasmette per via sessuale".
Ragazzi, è il 1982 e noi sappiamo benissimo di cosa stanno parlando, ma loro non lo sanno ancora. E questa cosa mi ha trasmesso un'angoscia che non potete immaginare. :/
Tanto che prima di arrivare a quella frase, a un certo punto ho pensato: "Mh... questi non usano i preservativi, e come fanno con l'A... AH. Già."
Da lettrice/appassionata di genere crime, ci sono state delle cose che avevo sospetto e altre no, ma ciò non toglie che ci sono rimasta malissimo per il finale. Malissimo proprio. So che la serie di Rios è lunga otto libri, ma a me il presonaggio di Grant piaceva un sacchissimo ç_ç era un cucciolo, con Henry ce lo vedevo un sacco bene...
E niente.
Never a joy.
Dopotutto, è un noir.
E nei noir la joy al protagonista te la puoi anche sognare XD
Però mi ha lasciato addosso una grande curiosità di scoprire quali saranno i prossimi casi di Rios.
Ammetto che mi aspettavo che mi piacesse di più, che mi tenesse incollata alla lettura tanto da finirlo in un attimo e invece mi ha coinvolto meno di quanto sperato, più per colpa della parte iniziale.
Sarà che a me Hugh Paris stava sul ca**o. XD
Ma passando lo scoglio del 30% poi la storia inizia a entrare nel vivo e ci sono un sacco di cose che in realtà mi sono piaciute.
1) il fatto che Henry sia messicano (ragà, in sta cosa ci sguazzo da morì).
2) tutta la parte di avvocatura (si sente proprio che Nava ha fatto questo di mestiere)
3) l'ambientazione (1982, l'anno mio. AMO... e odio, al tempo stesso, perché qui si parla della parte cupa degli '80s).
Nava sa benissimo di che cosa parla, le sue digressioni - anche storiche - su ciò che è accaduto in quegli anni lo dicono chiaramente e sono, penso, uno dei punti forza della sua scrittura. L'altro è di certo tutta la parte che riguarda l'avvocatura, che viene spiegata benissimo e in maniera chiara anche per una come me che in Diritto ed Economia aveva 6 per pietà del prof XD
Interessante e doloroso tutto il percorso che Henry fa nell'essere gay e messicano in quegli anni, in cui discriminazione e razzismo sono davvero molto, molto forti e ci sono nette distinzioni tra ricchi e poveri.
Però penso che la cosa che più mi abbia fatto male sia stato un certo passaggio, durante un dialogo tra Henry e Grant, in cui si parla di questo "nuovo cancro gay che viene da New York e si trasmette per via sessuale".
Ragazzi, è il 1982 e noi sappiamo benissimo di cosa stanno parlando, ma loro non lo sanno ancora. E questa cosa mi ha trasmesso un'angoscia che non potete immaginare. :/
Tanto che prima di arrivare a quella frase, a un certo punto ho pensato: "Mh... questi non usano i preservativi, e come fanno con l'A... AH. Già."
Da lettrice/appassionata di genere crime, ci sono state delle cose che avevo sospetto e altre no, ma ciò non toglie che ci sono rimasta malissimo per il finale. Malissimo proprio. So che la serie di Rios è lunga otto libri, ma a me il presonaggio di Grant piaceva un sacchissimo ç_ç era un cucciolo, con Henry ce lo vedevo un sacco bene...
E niente.
Never a joy.
Dopotutto, è un noir.
E nei noir la joy al protagonista te la puoi anche sognare XD
Però mi ha lasciato addosso una grande curiosità di scoprire quali saranno i prossimi casi di Rios.