A review by melanto_mori
L'ultima notte della nostra vita by Adam Silvera

5.0

Io ce l'ho ancora a morte con Silvera, nonostante lui sia sempre stato onesto con il lettore.
"They both die at the end" ti dice chiaramente come andrà a finire, fin dal titolo.
Tu lo sai, leggi lo stesso per scoprire il viaggio che li porterà alla fine... e nonostante tutto ci resti di merda, perché, ehi!, io ci sono rimasta malissimo.
Mi sono piaciuti molto entrambi i personaggi: Mateo con tutte le sue paranoie, Rufus con il suo essere ragazzino vissuto già a scarsi diciotto anni che non compirà mai.
In un'unica notte entrambi imparano a esaltare, ora dopo ora, quella vita che ormai per loro ha i minuti contati e che non ha più senso "conservare" come si è fatto fino a quel momento e perderne così il vero gusto.
Quello della scoperta, del rischio.
E la vivranno.
La vivranno al pieno delle loro possibilità, anche se non gli sarà possibile recuperare tutto quello che avrebbero potuto avere.

Questo romanzo ti stacca un pezzo alla volta, come fossi un libro a cui vengono strappate lentamente tutte le pagine. Ci sono stati dei momenti che mi hanno colpito proprio a fondo, come quando Mateo va dal padre per salutarlo. È stato come rivedere me stessa con mio papà, solo che non ero io quella che se ne andava, e ha fatto male come poche cose al mondo.
Bei personaggi, anche i comprimari.
Bel modo di intrecciare praticamente le vite di tutte le persone che loro incontrano, affinché concorrano inconsapevolmente a condurli alla fine.
E anche se lo sai, lo hai sempre saputo, una volta arrivata alle ultime righe il mio primo pensiero è stato: "Fanculo, Silvera."
Quindi, immagino che il libro abbia fatto davvero il suo dovere.

Alcune cose non mi hanno convinto troppo, come il modo in cui il rapporto tra Mateo e Rufus superi il confine dell'amicizia per entrare nella sfera sentimentale. Viene giustificato in un certo modo, ma ho continuato a vederlo un po' come una nota appena più stonata delle altre.
E poi c'è la famosa frase che dice che la Torre di Pisa o il Colosseo non sono poi così famosi... quando lui non fa che citare il Sacro Romano Impero parlando di gladiatori, citazioni di Marco Aurelio e quant'altro, quindi, excuse-me, ma forse hai un pelo toppato con gli esempi XD
Mi è piaciuta anche tutta la faccenda di Death-Cast, l'ho trovata interessante come tematica, anche se mi ha lasciato addosso un forte senso di angoscia che è perdurato per tutta la lettura, mentre aspettavo: "Oddio, muoiono adesso? E adesso? E Adesso?".

Penso che non affronterò molto presto la lettura del prequel, ho bisogno di far sedimentare questo per bene prima di approcciarmi all'altro.
Però, per tutto questo, lo consiglio eccome.
Così non sarò la sola a mandare a fanculo l'autore. XD