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A review by melanto_mori
Respiro by Riccardo Valla, Alice Blanchard
4.0
Finalmente un romanzo che parla BENE dei tornado, e soprattutto che non li usa come pretesto casuale e di contorno, per poi dimenticarsene in un attimo (sì, Feeley, sto guardando te. MALISSIMO).
Era un po' come leggere Twister in versione crime, e questo per me è un complimento ENORME, considerando che Twister è tra i miei catastromovie preferiti.
Si vede che l'autrice ha studiato la materia, non solo quella relativa ai tornado, ma anche quella relativa al crime in senso stretto (metodi di indagine, autopsie, ecc). Forse proprio per questo motivo l'ambientazione, tra Texas e Oklahoma, si sentiva particolarmente e non sembrava un "potrebbe essere ovunque". E, sempre per questo studio, c'erano dei pezzi che tendevano all'infodump, ma trovo che l'autrice sia stata abile a non renderli troppo pesanti, perché capitavano prevalentemente tramite discorso diretto (e non come Crichton che faceva muri di pipponi nemmeno fosse un manuale).
Il crime in sé era molto interessante e il romanzo me lo sono letteralmente bevuto, perché c'è molta azione e poi era un piacere per gli occhi leggere le descrizioni delle tempeste. L'autrice non ha risparmiato niente in quanto a truculenza e questa è una cosa che ho amato particolarmente.
Ma.
Ovvio che c'era il "ma" visto che non ha preso voto pieno.
I personaggi sono un po' le note dolenti. Charlie, il protagonista, non mi è dispiaciuto, ma a volte aveva quelle uscite sottilmente omofobe e con velato bodyshaming che sono molto figlie del tempo in cui il romanzo è stato pubblicato (2003). Il suo elogiare Sophie come fosse la Madonna scesa in terra dopo un po' ti fa scendere il latte alle ginocchia XD Ho trovato la presenza del romance un po' tirata per i capelli, e secondo me abbastanza inutile: insomma, è talmente marginale che il romanzo avrebbe potuto reggere comunque anche senza. Il che è un peccato, perché Willa, dopotutto, non era male. Aveva molto più senso il love interest di Sophie e Boone, solo che poi è stato appeso lì e addio. Peccato.
Io però ho sgamato chi era il killer praticamente appena è comparso. XD Ma è stato piacevole arrivare fino alla fine e vedere come si snodava tutta la vicenda. Anche se alcuni momenti, soprattutto quelli di azione/scontro mi sono sembrati leggermente inverosimili per come venivano narrati (a volte mi sembrava che i colpi inferti fossero troppo forti perché questi potessero ancora muoversi e non fossero già nel mondo dei sogni XD).
Debole la risoluzione del rapporto tra Charlie e Isaac; insomma, a fronte di tutte le giustificazioni possibili, il comportamento di Isaac rimane imperdonabile.
Però, in generale, la scrittura della Blanchard è piacevole e molto, molto descrittiva (certo, magari certe metafore/similitudini si potevano togliere) : trovo sia una cosa che alcuni autori di adesso abbiano un po' perso, preferendo un approccio alla scrittura più approssimativo e che lasci quanto più campo libero possibile al lettore che deve fare quasi tutto il lavoro di immaginazione. In questo romanzo, secondo me, lasciare troppo al lettore non avrebbe sortito lo stesso effetto forte di alcuni momenti: le tempeste, gli omicidi, le sequenze di azione.
Era un po' come leggere Twister in versione crime, e questo per me è un complimento ENORME, considerando che Twister è tra i miei catastromovie preferiti.
Si vede che l'autrice ha studiato la materia, non solo quella relativa ai tornado, ma anche quella relativa al crime in senso stretto (metodi di indagine, autopsie, ecc). Forse proprio per questo motivo l'ambientazione, tra Texas e Oklahoma, si sentiva particolarmente e non sembrava un "potrebbe essere ovunque". E, sempre per questo studio, c'erano dei pezzi che tendevano all'infodump, ma trovo che l'autrice sia stata abile a non renderli troppo pesanti, perché capitavano prevalentemente tramite discorso diretto (e non come Crichton che faceva muri di pipponi nemmeno fosse un manuale).
Il crime in sé era molto interessante e il romanzo me lo sono letteralmente bevuto, perché c'è molta azione e poi era un piacere per gli occhi leggere le descrizioni delle tempeste. L'autrice non ha risparmiato niente in quanto a truculenza e questa è una cosa che ho amato particolarmente.
Ma.
Ovvio che c'era il "ma" visto che non ha preso voto pieno.
I personaggi sono un po' le note dolenti. Charlie, il protagonista, non mi è dispiaciuto, ma a volte aveva quelle uscite sottilmente omofobe e con velato bodyshaming che sono molto figlie del tempo in cui il romanzo è stato pubblicato (2003). Il suo elogiare Sophie come fosse la Madonna scesa in terra dopo un po' ti fa scendere il latte alle ginocchia XD Ho trovato la presenza del romance un po' tirata per i capelli, e secondo me abbastanza inutile: insomma, è talmente marginale che il romanzo avrebbe potuto reggere comunque anche senza. Il che è un peccato, perché Willa, dopotutto, non era male. Aveva molto più senso il love interest di Sophie e Boone, solo che poi è stato appeso lì e addio. Peccato.
Io però ho sgamato chi era il killer praticamente appena è comparso. XD Ma è stato piacevole arrivare fino alla fine e vedere come si snodava tutta la vicenda. Anche se alcuni momenti, soprattutto quelli di azione/scontro mi sono sembrati leggermente inverosimili per come venivano narrati (a volte mi sembrava che i colpi inferti fossero troppo forti perché questi potessero ancora muoversi e non fossero già nel mondo dei sogni XD).
Debole la risoluzione del rapporto tra Charlie e Isaac; insomma, a fronte di tutte le giustificazioni possibili, il comportamento di Isaac rimane imperdonabile.
Però, in generale, la scrittura della Blanchard è piacevole e molto, molto descrittiva (certo, magari certe metafore/similitudini si potevano togliere) : trovo sia una cosa che alcuni autori di adesso abbiano un po' perso, preferendo un approccio alla scrittura più approssimativo e che lasci quanto più campo libero possibile al lettore che deve fare quasi tutto il lavoro di immaginazione. In questo romanzo, secondo me, lasciare troppo al lettore non avrebbe sortito lo stesso effetto forte di alcuni momenti: le tempeste, gli omicidi, le sequenze di azione.