A review by angysonosoloio
Gli insospettabili delitti della casa in fondo alla strada by Roberta Maresca, Alex Marwood

3.0

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Una vecchia signora che vive nel seminterrato, un professore che non esce mai di casa e che ascolta musica classica a volume altissimo a qualsiasi ora del giorno e della notte, un rifugiato politico iraniano, una giovanissima ladruncola di strada, un giovane disoccupato chiaccherone e invadente, un padrone di casa viscido e meschino, un gatto nero di nome Psycho.

Questo è il condominio in cui si trasferisce Lisa, il posto ideale per nascondersi e sfuggire agli uomini che la inseguono per ucciderla. La stanza vuota di una ragazza scomparsa nel nulla, un proprietario avido che non fa troppe domande quando vede i contanti.
Ciò che non sa, è che uno dei suoi vicini è un serial killer che uccide giovani donne e le imbalsama tenendole in casa come bambole.


Un romanzo grottesco ma allo stesso tempo ironico, capace di essere tanto brutale e ricco di particolari macabri e raccapriccianti quando segue il punto di vista dell'assassino, quanto leggero e delicato nel descrivere le miserie delle vite dei condomini, i loro problemi, i loro sacrifici, e nonostante tutto la loro allegria ed il loro ottimismo e la loro forza nel tirare avanti un giorno in più sperando in un futuro migliore.

E forse è proprio questo il bello di questo libro, che non mi sento di considerare un vero e proprio thriller. Non lo scoprire l'identità dell'assassino, che in fondo non ci interessa più di tanto, quanto la rete di relazioni e amicizia che si forma fra queste persone che vivono tutte ai margini della società, nella periferia di Londra senza vedere mai il centro della città; le loro miserie e le loro sfortune e il loro rimanere sempre immobili sfiorati dalla vita della metropoli.
Delle persone al limite, dei disagiati, degli emarginati, delle persone sole, povere, con tanti problemi, ma che riescono a fare fronte comune nella vita di tutti i giorni e sono capaci di ancor più complicità e fiducia quando la necessità lo richiede.

Uno di loro rimane comunque un assassino, ma in un contesto del genere sembra quasi diventare esso stesso una vittima. Una vittima della sua profonda e sofferta solitudine, vittima di un vita difficile che non è mai stato in grado di affrontare da solo, vittima delle sue psicosi e dell'aiuto che non ha mai ricevuto da nessuno. Quasi ci fa pena e ci dispiace per questa persona disturbata abbandonata a se stessa che segue comunque una sua logica e dei suoi principi, simbolo e denuncia di un degrado sociale e umano che non dovrebbe nemmeno esistere.