A review by melanto_mori
#iostoconloro by Marco Tomatis, Loredana Frescura

4.0

Questo romanzo avrebbe meritato di certo di più, se non fosse stato per i frequenti errori dovuti a un cattivo editing: incongruenze, cognomi sbagliati dei personaggi.
Mi ha convinta poco anche la faccenda di Teresa, che ho trovato un po' troppo repentina e troppo sul finale, e anche il fatto che loro siano sempre presenti ad assistere quando succede qualcosa, ecc.

Ciò non significa che il testo non sia valido. Una bella storia di un quartiere disagiato, con ragazzini cresciuti in realtà complicate come ce ne sono molte nelle nostre città, che cercano di farsi ascoltare in qualche modo che sia con i silenzi reiterati o con gesti eclatanti. Questi ragazzini che, alla fine, possono contare solo su loro stessi e sugli amici più stretti, perché gli adulti non ci vedono e non ci sentono (o fanno finta di non vedere e non sentire per non avere problemi). Questi ragazzini che vengono bollati, denigrati da coloro che dovrebbero proteggerli e scaricati come spazzatura quando la situazione si fa più complessa e difficile. Ragazzini che hanno del potenziale che non sempre riescono a esprimere e che a volte è solo "diverso" dallo standard classico.
Ragazzini con famiglie con problemi grossi che devono sempre giustificarsi per ogni cosa succeda loro e che devono stare zitti e tenersi gli sfottò e il bullismo di altri ragazzini che però sono stati fortunati da nascere in famiglie "bene", dalle quali sono iperprotetti anche quando ammazzano un cane a sassate.
Non è facile crescere nell'indifferenza e nelle chiacchiere a mezza bocca, ma questi ragazzini alla fine, in qualche modo, ce la fanno. E Tutto Quello lo superano, con tutto il dolore possibile.

La storia è narrata col doppio punto di vista in prima persona: da un lato Donato, il preside, l'adulto, uno dei pochissimi (pur con i suoi pregiudizi) che riesce a credere a quei ragazzini e li vede crescere e diventare qualcosa di più e di meglio (non so se esistano davvero presidi così, ahimé!); e dall'altro Carla, un ragazzina con un soprannome pesante di cui fa quasi sfoggio, a volte, e che fa della provocazione verso gli altri ragazzini la sua arma per avere i maschi sotto al suo controllo, studiarli quasi fosse una scienziata, ma che in realtà cerca solo un po' di amore sincero.
Attraverso i loro occhi, scopriamo Checco, Piero, Graziano, Teresa ed Enrico. Ognuno con i suoi problemi, ognuno che cerca di passare attraverso Tutto Quello (che è il lor angolo cattivo di mondo) sperando di sopravvivere e di trovare qualcosa di meglio, dopo.