Lei è Liat, originaria di Tel Aviv, si trova temporaneamente negli USA grazie a una borsa di studio per fare la traduttrice dall'ebraio all'inglese.
Lui è Hilmi, insegnante di arabo ma con la passione della pittura.

I due si incontrano tramite amici in comune nell'autunno del 2003, i cui incombe ancora il ricordo per la tragedia dell'attacco alle Torri Gemelle. Il clima politico e sociale è abbastanza teso, governato da paura e pregiudizio.

Liat è Hilmi, però, vogliono vivere il loro legame chiudendosi in una bolla, fino a quando entrambi dovranno ritornare alla loro terra natale e affrontare la realtà con i piedi per terra.

✅ Cosa mi è piaciuto?
- il contesto culturale, sociale e politico;
- lo stile di scrittura semplice che permette un ritmo di lettura spedito.

❌ Cosa non mi ha convinta?
- lo svolgimento che rimane in superficie, lasciando un po' tutto campato in aria, senza andare nel profondo delle riflessioni scaturite;
- il legame tra i due personaggi a tratti infantile e immaturo.

✔️ Appunto esterno
- il finale l'ho trovato un po' confusionario, temo di non averlo nemmeno del tutto capito. Ho dato una mia interpretazione e non pensavo potesse essere tragico.

✨ In conclusione: lettura gradevole da cui trarre delle riflessioni, ma lo sviluppo poco approfondito purtroppo si sente.