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A review by melanto_mori
Be my Serotonin by Carenza, Carenza
4.0
"Be my serotonin" di Carenza, è un F/F che ho trovato davvero carino e che ha saputo farmi tornare indietro ai tempi della scuola.
Leggevo e in pratica rivedevo la mia. Il Fermi era il mio liceo, e mi vedevo tra i corridoi a perdere tempo o a fumare nel bagno, cercando di non farci sgamare dalla bidella (XD e i nostri erano molto più terra terra di quelli del libro XD). La differenza è stata che per me non esistevano ancora i registri elettronici né tantomeno ci concedevano i dieci minuti di pausa-sigaretta.
Ma avevamo anche noi gli odiati, gli amati, i bordelli per fare occupazione e manifestazione, il preside idiota (OH! ED ERA IGNORANTE COME QUELLA DEL LIBRO!!! UGUALE!!!).
Si percepisce tutta l'ingenuità di Linda e il suo punto di vista è perfettamente quello di una ragazza del liceo, con drammi piccoli e grandi, e quel modo di fare che ingigantisce tutto, è impulsiva e a volte melodrammatica. A lei si contrappone la maturità di Ale e la sua voglia di resistere all’attrazione che prova per Linda.
Incredibile, ma vero, mi è piaciuto come l'autrice abbia usato la prima persona. L'ho sempre trovata la più difficile e quella che si sbagliata più facilmente. Invece la lettura è scivolata liscia ed ero invogliata a ogni capitolo a voler scoprire cosa sarebbe accaduto dopo.
Interessanti anche le side stories, e mi sarebbe piaciuto che fossero un pochino più approfondite, soprattutto la storia di Irene e Youssef (e di tematiche interessanti ne sono state toccate varie, ovviamente non c'era modo di soffermarsi troppo su tutte).
La Cacciacozza deve morire male e comunque, raga, le basi: in gita si porta la VALIGIA DI ALCOLICI XDDD Quella che tutti contribuiscono a riempire, ma che 'non è di nessuno' quando succedono guai XD (gita del quinto anno docet).
Credevo che l’age gap mi avrebbe creato qualche difficoltà (perché credo sia la prima volta che lo affronto a livello narrativo), ma considerando che nella vita reale non è per me una cosa nuova (anche a livello scolastico!), non ho avuto alcun problema.
E comunque la Cacciacozza deve morì. Ah, l’ho già detto? Ops.
Lo consiglio: certo! Se avete voglia di tornare ai tempi del liceo e respirare un po’ di quell’aria, questo libro fa proprio al caso vostro!
Leggevo e in pratica rivedevo la mia. Il Fermi era il mio liceo, e mi vedevo tra i corridoi a perdere tempo o a fumare nel bagno, cercando di non farci sgamare dalla bidella (XD e i nostri erano molto più terra terra di quelli del libro XD). La differenza è stata che per me non esistevano ancora i registri elettronici né tantomeno ci concedevano i dieci minuti di pausa-sigaretta.
Ma avevamo anche noi gli odiati, gli amati, i bordelli per fare occupazione e manifestazione, il preside idiota (OH! ED ERA IGNORANTE COME QUELLA DEL LIBRO!!! UGUALE!!!).
Si percepisce tutta l'ingenuità di Linda e il suo punto di vista è perfettamente quello di una ragazza del liceo, con drammi piccoli e grandi, e quel modo di fare che ingigantisce tutto, è impulsiva e a volte melodrammatica. A lei si contrappone la maturità di Ale e la sua voglia di resistere all’attrazione che prova per Linda.
Incredibile, ma vero, mi è piaciuto come l'autrice abbia usato la prima persona. L'ho sempre trovata la più difficile e quella che si sbagliata più facilmente. Invece la lettura è scivolata liscia ed ero invogliata a ogni capitolo a voler scoprire cosa sarebbe accaduto dopo.
Interessanti anche le side stories, e mi sarebbe piaciuto che fossero un pochino più approfondite, soprattutto la storia di Irene e Youssef (e di tematiche interessanti ne sono state toccate varie, ovviamente non c'era modo di soffermarsi troppo su tutte).
La Cacciacozza deve morire male e comunque, raga, le basi: in gita si porta la VALIGIA DI ALCOLICI XDDD Quella che tutti contribuiscono a riempire, ma che 'non è di nessuno' quando succedono guai XD (gita del quinto anno docet).
Credevo che l’age gap mi avrebbe creato qualche difficoltà (perché credo sia la prima volta che lo affronto a livello narrativo), ma considerando che nella vita reale non è per me una cosa nuova (anche a livello scolastico!), non ho avuto alcun problema.
E comunque la Cacciacozza deve morì. Ah, l’ho già detto? Ops.
Lo consiglio: certo! Se avete voglia di tornare ai tempi del liceo e respirare un po’ di quell’aria, questo libro fa proprio al caso vostro!