A review by melanto_mori
Rosso, Bianco & Sangue Blu by Casey McQuiston

5.0

Voto: 5+

Io capisco perché, tra i contatti, ho chi ha adorato questo libro, chi l'ha considerato "meh" e chi lo ha schifato. Riesco a intravvedere le motivazioni di tutti, ma per me questo romanzo è un "WIN ASSOLUTO".
Dinamico, ben strutturato, ben scritto, ottima caratterizzazione dei personaggi, DIVERTENTE, con una sottotrama interessantissima, una favola VERA. Non una favoletta, ma una vera favola. Una di quelle belle da leggere e incredibilmente coinvolgenti dove ti trovi subito a fare il tifo, dove resti malissimo in svariate occasioni, dove a una certa ti parte il pugno chiuso e il "Sì!!!" di rivalsa.

Alex e Henry sono due personaggi davvero incredibili: per la vita che conducono, per il ruolo che hanno, per le conoscenze che hanno assorbito e per tutti gli eccessi in mezzo cui si districano o da cui si lasciano fagocitare e risputare come degli stracci usati.
Non hanno vite qualunque, non possono agire come il primo ragazzo che trovi per strada: hanno tutto schedulato e controllato, una notorietà che travalica i confini delle proprie Nazioni e che deve rinunciare a qualcosa, a volte anche a MOLTO DI PIU'.
Amo l'origine latina di Alex.
Amo l'educazione e la sensibilità di Henry.
E ho amato tutti i personaggi che sono gravitati loro attorno. La McQuiston ha saputo caratterizzare ciascuno in maniera molto precisa, e non ci si può non affezionare anche a personaggi di contorno come Cash, Amy, Zahra e Shaan. Un pochino (ma poco, eh!) si finisce per voler bene pure a Pip (e ho detto tutto XD)!

Ma uno degli elementi che più mi ha incollata alla lettura è stata di certo la sottotrama politica e tutto ciò che le è ruotato attorno: le relazioni diplomatiche, gli intrighi elettorali, la guerra per accaparrarsi consensi e sostegno. Una parte di trama che forse avrei voluto venisse sviluppata ancora di più, anche a costo di rubare un po' di spazio alla relazione Alex-Henry; difatti ho preferito un po' di più la prima parte e avrei tagliato volentieri qualcosa delle email che i due rampolli si scambiano - e che non sempre mi hanno convinto.

Non è credibile? Non è realistico? È troppo "favolistico"?
Non è importante, perché è tutto perfettamente calato nel contesto narrativo. Non mi ha mai lasciato con la sospensione dell'incredulità. Questo che vuol dire? Che è coerente. La storia è coerente, la narrazione è coerente, l'intero snodo è coerente. Dopotutto è stata l'autrice stessa a premettere subito che il suo romanzo non vuole essere un trattato di politica e rapporti internazionali (anche se una presidente come Ellen Claremont se la meriterebbe il mondo intero).
Quindi, consiglierei a chiunque voglia approcciarsi alla lettura di questo libro di prenderlo per quello che è: un OTTIMO romance lgbt, avvincente, divertente e sopra le righe.