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As primeiras metades dos livros originais desta série (em português) são sempre mais paradas que as segundas metades. Ainda assim, perante todos os acontecimentos do livro anterior, achei este ainda mais parado.
Neste livro as personagens caminham sem rumo, vão jogando mas sem ver resultados, tudo se vai mexendo mas sem chegar a lado nenhum, coisa que me aborreceu. E ainda para o mais, o autor continua a acrescentar enredos, intrigas, pergunto-me onde irá ele parar... até porque o homem não caminha para novo, pergunto-me se ele sabe mesmo o fim que quer dar à série ou se vai andando porque não sabe o que fazer. E isto ocorreu-me principalmente após ter lido o excerto do livro seguinte que a editora coloca no final do livro. Porque as personagens fazem tanto, caminham tanto, desencontram-se tanto e para quê? Para quê, pergunto-me. Para depois acabarem na lista sem fim de mortes do autor?
Espero sinceramente que os próximos livros sejam mais empolgantes e comecem a trazer mais conclusões para a história ou pelo mais pistas, porque neste momento não faço ideia como isto vai parar, se vai acabar ou se vamos ficar a ver o homem a ir desta para melhor sem acabar a série. Desanimada, eu? Por acaso, sim!
Neste livro as personagens caminham sem rumo, vão jogando mas sem ver resultados, tudo se vai mexendo mas sem chegar a lado nenhum, coisa que me aborreceu. E ainda para o mais, o autor continua a acrescentar enredos, intrigas, pergunto-me onde irá ele parar... até porque o homem não caminha para novo, pergunto-me se ele sabe mesmo o fim que quer dar à série ou se vai andando porque não sabe o que fazer. E isto ocorreu-me principalmente após ter lido o excerto do livro seguinte que a editora coloca no final do livro. Porque as personagens fazem tanto, caminham tanto, desencontram-se tanto e para quê? Para quê, pergunto-me. Para depois acabarem na lista sem fim de mortes do autor?
Espero sinceramente que os próximos livros sejam mais empolgantes e comecem a trazer mais conclusões para a história ou pelo mais pistas, porque neste momento não faço ideia como isto vai parar, se vai acabar ou se vamos ficar a ver o homem a ir desta para melhor sem acabar a série. Desanimada, eu? Por acaso, sim!
Depois do excelente "A Tormenta das Espadas" já sabia que seria difícil manter a mesma qualidade no livro seguinte. Mas a história continua a prender, com as suas reviravoltas, revelações e intrigas.
Dopo gli ultimi tre libri italiani della saga, questo è stato una delusione cocente.
A partire dai pov, che non solo sono incentrati principalmente su personaggi poco amati dal pubblico ma che addirittura spesso tirano fuori titoli come Il capitano delle guardie (a indicare Hotah, capo delle guardie del principe Martell) o Il profeta, La figlia della piovra e Il comandante di ferro (che sarebbero Aeron “Capelli bagnati” Greyjoy, Asha Greyjoy e Victorion Greyjoy).
Sono sempre stati utilizzati i nomi del personaggio, perché passare a nomignoli (nel caso dei Greyjoy) o addirittura a titoli totalmente impersonali?
Ma se questa fosse rimasta l’unica pecca, la cosa sarebbe stata di scarsa importanza.
Invece c’è di peggio.
E il peggio è che praticamente l’intero libro è incentrato su Cersei Lannister e sul suo tentativo di prendere per sé il potere e la reggenza, fino a quando Tommen non sarà in grado di governare. Un giorno che appare sempre più lontano, Tommen è al livello del povero Rickon (che non sappiamo più che fine abbia fatto, peraltro).
Cersei che non vuole Primi Cavalieri, non vuole Tyrell nei paraggi, vuole soffrire per il suo dolce Joffrey e in parte per il lord suo padre, vuole Jamie nel letto e pronto a eseguire ogni suo ordine, vuole la reggenza e il potere e si crede la creatura più furba di tutte, l’unica persona dotata di cervello ad Approdo del Re e anche oltre.
Inutile dire che invece Jamie, che ormai è in evoluzione, comincia a vederla per la pazza e stolta che è in realtà. Perfino suo zio Kevan è in rotta con lei e abbandona la città per andarsene col figlio nella sua terra, con la regina che lo punisce togliendogli compiti militari e assegnandogli ad altri parenti.
Cersei è sempre più paranoica e megalomane, Jamie vede addirittura per un attimo un po’ del Re Folle in lei.
La cosa ci sta, certo. Ma non reggi un libro intero solo su questo.
E il fatto che la seconda trama per risalto sia quella di Brienne che vaga per i Sette Regni alla ricerca di Sansa Stark non aiuta. Come non aiuta il fatto che ora la sua spalla sia Pod Payne, lo scudiero del Folletto che la segue pensando che Sansa possa sapere dove si trova Tyrion.
Già, dove si trova Tyrion? Boh.
Brienne e Cersei.
La regina puttana e la brutta guerriera. Con sullo sfondo il capitano delle guardie reali monco.
Il tutto sembra una farsa da guitti.
Per il resto che abbiamo?
Ditocorto che complotta per consolidare il proprio potere nella valle di Arryn, con i Lord della vallata che gli sono ostili;
il comandante Jon Snow dei guardiani della notte che manda di nascosto Sam, Gilly e il maestro Aemon a Vecchia Città: per pensionare il Maestro, per far diventare Sam un maestro da rimandare alla Barriera, ed eventualmente per mandare altri Maestri da loro. Inoltre fa prendere a Gilly il figlio di Mance, così da allontanare dalle grinfie di Stannis e Melisandre sia il Maestro Aemon (sangue di re Targaryen) che l’erede di Mance (re oltre la barriera);
Arya è ormai nel tempio del Dio dai mille volti, e comincia a scoprire qualcosa al riguardo. Una delle trame più interessanti e meno trattate.
Abbiamo poi i Greyjoy, con la lotta per la successione al trono e Capelli bagnati che indice la scelta per acclamazione, come da tradizione ancestrale.
Asha vuole governare per ottenere una pace, conscia dell’impossibilità per gli uomini di ferro di conquistare e governare;
Victorion vuole conquistare il nord;
Euron promette il dominio su tutti i Sette Regni, forte dei suoi viaggi nell’est compresa Asshai delle ombre e l’antica Valyria. E ha con se un possente corno che dice essere magico, in grado di asservire al suo volere i draghi. E ora i draghi sono rinati…
Infine, un’altra parte interessante è ambientata a Dorne dove vive ormai la principessa Myrcella con la sua guardia del corpo, ser Arys Oakheart. Dorne scossa dalla morte della Vipera Rossa, tutti vogliono la guerra. Tutti tranne il principe, che per prevenire crisi fa imprigionare in una torre le serpi della sabbie, le figlie bastarde della Vipera Rossa che moltissimo hanno preso dal padre, fiere e combattive. Ma tutto questo non basta, e la sua stessa figlia progetta di portare a compimento i piani della Vipera fuggendo con pochi amici e con Myrcella per incoronarla poi regina dei Sette Regni e dilaniare così il Regno dei Lannister.
Ma per quanto sia ormai immobilizzato e vecchio, il principe Martell è ancora potente e al comando. E vuole a tutti i costi evitare una guerra che non potrebbe vincere.
Come ho detto, le parti ambientate a Dorne e a Braavos sono interessanti.
A Sam il Distruttore sono dedicati due soli capitoli.
La scelta del nuovo re di ferro non è male.
Ma il libro è Cersei e Brienne.
E la cosa stucca.
A partire dai pov, che non solo sono incentrati principalmente su personaggi poco amati dal pubblico ma che addirittura spesso tirano fuori titoli come Il capitano delle guardie (a indicare Hotah, capo delle guardie del principe Martell) o Il profeta, La figlia della piovra e Il comandante di ferro (che sarebbero Aeron “Capelli bagnati” Greyjoy, Asha Greyjoy e Victorion Greyjoy).
Sono sempre stati utilizzati i nomi del personaggio, perché passare a nomignoli (nel caso dei Greyjoy) o addirittura a titoli totalmente impersonali?
Ma se questa fosse rimasta l’unica pecca, la cosa sarebbe stata di scarsa importanza.
Invece c’è di peggio.
E il peggio è che praticamente l’intero libro è incentrato su Cersei Lannister e sul suo tentativo di prendere per sé il potere e la reggenza, fino a quando Tommen non sarà in grado di governare. Un giorno che appare sempre più lontano, Tommen è al livello del povero Rickon (che non sappiamo più che fine abbia fatto, peraltro).
Cersei che non vuole Primi Cavalieri, non vuole Tyrell nei paraggi, vuole soffrire per il suo dolce Joffrey e in parte per il lord suo padre, vuole Jamie nel letto e pronto a eseguire ogni suo ordine, vuole la reggenza e il potere e si crede la creatura più furba di tutte, l’unica persona dotata di cervello ad Approdo del Re e anche oltre.
Inutile dire che invece Jamie, che ormai è in evoluzione, comincia a vederla per la pazza e stolta che è in realtà. Perfino suo zio Kevan è in rotta con lei e abbandona la città per andarsene col figlio nella sua terra, con la regina che lo punisce togliendogli compiti militari e assegnandogli ad altri parenti.
Cersei è sempre più paranoica e megalomane, Jamie vede addirittura per un attimo un po’ del Re Folle in lei.
La cosa ci sta, certo. Ma non reggi un libro intero solo su questo.
E il fatto che la seconda trama per risalto sia quella di Brienne che vaga per i Sette Regni alla ricerca di Sansa Stark non aiuta. Come non aiuta il fatto che ora la sua spalla sia Pod Payne, lo scudiero del Folletto che la segue pensando che Sansa possa sapere dove si trova Tyrion.
Già, dove si trova Tyrion? Boh.
Brienne e Cersei.
La regina puttana e la brutta guerriera. Con sullo sfondo il capitano delle guardie reali monco.
Il tutto sembra una farsa da guitti.
Per il resto che abbiamo?
Ditocorto che complotta per consolidare il proprio potere nella valle di Arryn, con i Lord della vallata che gli sono ostili;
il comandante Jon Snow dei guardiani della notte che manda di nascosto Sam, Gilly e il maestro Aemon a Vecchia Città: per pensionare il Maestro, per far diventare Sam un maestro da rimandare alla Barriera, ed eventualmente per mandare altri Maestri da loro. Inoltre fa prendere a Gilly il figlio di Mance, così da allontanare dalle grinfie di Stannis e Melisandre sia il Maestro Aemon (sangue di re Targaryen) che l’erede di Mance (re oltre la barriera);
Arya è ormai nel tempio del Dio dai mille volti, e comincia a scoprire qualcosa al riguardo. Una delle trame più interessanti e meno trattate.
Abbiamo poi i Greyjoy, con la lotta per la successione al trono e Capelli bagnati che indice la scelta per acclamazione, come da tradizione ancestrale.
Asha vuole governare per ottenere una pace, conscia dell’impossibilità per gli uomini di ferro di conquistare e governare;
Victorion vuole conquistare il nord;
Euron promette il dominio su tutti i Sette Regni, forte dei suoi viaggi nell’est compresa Asshai delle ombre e l’antica Valyria. E ha con se un possente corno che dice essere magico, in grado di asservire al suo volere i draghi. E ora i draghi sono rinati…
Infine, un’altra parte interessante è ambientata a Dorne dove vive ormai la principessa Myrcella con la sua guardia del corpo, ser Arys Oakheart. Dorne scossa dalla morte della Vipera Rossa, tutti vogliono la guerra. Tutti tranne il principe, che per prevenire crisi fa imprigionare in una torre le serpi della sabbie, le figlie bastarde della Vipera Rossa che moltissimo hanno preso dal padre, fiere e combattive. Ma tutto questo non basta, e la sua stessa figlia progetta di portare a compimento i piani della Vipera fuggendo con pochi amici e con Myrcella per incoronarla poi regina dei Sette Regni e dilaniare così il Regno dei Lannister.
Ma per quanto sia ormai immobilizzato e vecchio, il principe Martell è ancora potente e al comando. E vuole a tutti i costi evitare una guerra che non potrebbe vincere.
Come ho detto, le parti ambientate a Dorne e a Braavos sono interessanti.
A Sam il Distruttore sono dedicati due soli capitoli.
La scelta del nuovo re di ferro non è male.
Ma il libro è Cersei e Brienne.
E la cosa stucca.
E' difficile commentare un libro di Martin, o forse solo per me è difficile dire perché un libro mi è piaciuto. Quando devo scrivere perchè un libro non mi è piaciuto è facile, perché se non mi piace ho delle buone ragioni per non riuscire a digerirlo mentre i libri di Martin sono davvero difficili da non amare.
Volevo quasi dargli un pochetto meno degli altri, ma la colpa non è di Martin ma dell'edizione italiana che ha deciso di tagliare questo libro in due parti e rendere "Il dominio della Regina" un libro con POV poco interessanti e senza una trama che decolla veramente o almeno non come Martin ci aveva abituato. Alla fin fine però credo che meriti comunque le sue solite cinque stelline.
Qualche POV decente c'è sicuramente. Asha prima di tutti, ero abbastanza curiosa di sapere che cosa sarebbe successo in casa Greyjoy ma poi ci hanno sommerso di POV e quando è troppo è troppo. E' stato piacevole anche vedere Dorne, meno male che hanno ritagliato un pò di spazio anche per i Martell. I continui POV di Cersei, Sam e Brienne invece sono stati spesso una noia mortale.
Sono noiosi perchè Brienne va dalla parte che più sbagliata non si può per cercare Sansa, e potrei anche essere curiosa se solo Martin non ci avesse illustrato chiaro e tondo grazie al POV di Sansa dov'è lei adesso quindi neanche ci resta la curiosità di vedere se Brienne sta o non sta facendo bene. Sam non combina mai niente, e gli va sempre peggio e Cersei esce sempre più stereotipata e noiosa.
Volevo quasi dargli un pochetto meno degli altri, ma la colpa non è di Martin ma dell'edizione italiana che ha deciso di tagliare questo libro in due parti e rendere "Il dominio della Regina" un libro con POV poco interessanti e senza una trama che decolla veramente o almeno non come Martin ci aveva abituato. Alla fin fine però credo che meriti comunque le sue solite cinque stelline.
Qualche POV decente c'è sicuramente. Asha prima di tutti, ero abbastanza curiosa di sapere che cosa sarebbe successo in casa Greyjoy ma poi ci hanno sommerso di POV e quando è troppo è troppo. E' stato piacevole anche vedere Dorne, meno male che hanno ritagliato un pò di spazio anche per i Martell. I continui POV di Cersei, Sam e Brienne invece sono stati spesso una noia mortale.
Sono noiosi perchè Brienne va dalla parte che più sbagliata non si può per cercare Sansa, e potrei anche essere curiosa se solo Martin non ci avesse illustrato chiaro e tondo grazie al POV di Sansa dov'è lei adesso quindi neanche ci resta la curiosità di vedere se Brienne sta o non sta facendo bene. Sam non combina mai niente, e gli va sempre peggio e Cersei esce sempre più stereotipata e noiosa.
adventurous
challenging
slow-paced
Plot or Character Driven:
Plot
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
No
A saga continua. Agora num ritmo mais lento, onde acompanhamos as intrigas de um pós-guerra.
Langsam brauche ich eine Namensliste mit Stammbäumen etc.
adventurous
dark
emotional
medium-paced
Plot or Character Driven:
Plot
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Complicated
Um dos menos brilhantes da saga, necessário para o fio condutor da história mas o menos cativante até agora.