Reviews

De Profundis: (Aberdeen Classics Collection) by Oscar Wilde

luissantos__'s review against another edition

Go to review page

4.0

4,5☆

tungyan's review against another edition

Go to review page

3.0

Never underestimate small books

alise__'s review against another edition

Go to review page

reflective slow-paced

4.0

anasta3d's review against another edition

Go to review page

emotional inspiring slow-paced

5.0

gabijaz's review against another edition

Go to review page

informative reflective slow-paced

4.25

bratzargenta's review against another edition

Go to review page

5.0

Si Alfred Douglas habla, yo critico.
Si Alfred Douglas ordena, yo desobedezco.
Si Alfred Douglas tiene 100 haters, yo soy uno de ellos.
Si Alfred Douglas tiene 1 hater, yo soy ese hater.
Si Alfred Douglas no tiene un hater, es porque me morí.

OSCAR, EN SERIO, CÓMO PODÉS AMAR TANTO? En caso de encontrarnos en el otro plano, juro darte una reprimenda y luego un abrazo

tizianabooks's review against another edition

Go to review page

5.0

Instagram

Dopo essere stato processato per omosessualità, due anni dopo la condanna, Oscar Wilde riesce ad ottenere la possibilità di avere carta e penna in cella. Scrive così una lunga lettera ad Alfred Douglas, chiamato Bosie, che in realtà non sarebbe mai dovuta essere pubblicata e che è stata presentata al pubblico in più versioni, una sempre meno censurata della precedente, fino ad arrivare alla versione odierna.

La prosa di Wilde, nello scambio epistolare come nel romanzo, è semplicemente divina; ogni parola è attentamente scelta, ogni frase precisa e disarmante nel suo essere chirurgicamente diretta al punto pur non mancando di un’eleganza che può essere propria solo a chi è stato una delle penne più importanti dell’estetismo britannico.

Di tanto in tanto, la lettera indirizzata a Bosie pare più di tutto un pretesto per spietate riflessioni e confessioni a sé stesso su quelle che sono state le proprie debolezze, le storture del proprio carattere, gli eccessi di indulgenza nei confronti di un ragazzo che, con i suoi comportamenti, ha portato lo stesso Wilde alla rovina e quindi al carcere da cui scrive tutto ciò.
Le considerazioni di Wilde sul rapporto avuto con Alfred Douglas e sulla vita in generale sono acute, crude, spietate sia nei propri confronti che nei confronti dell’altro uomo - ma non per questo la lettura risulta pesante o “deprimente”. È solo dolorosamente chiara nel mostrare i ragionamenti avvenuti nella testa di Wilde durante la sua prigionia e mostrano un uomo profondo e buono, nonostante ciò che si dicesse dell’archetipo del dandy.
In fin dei conti lui stesso, in altre occasioni, disse di sé : «Basil Hallward è quello che credo di essere, Henry Wotton è come il mondo mi dipinge e Dorian Gray è quello che mi piacerebbe essere.»

alexradish's review against another edition

Go to review page

challenging inspiring sad tense slow-paced

3.75

Some sections are amazing (I think it was chapter 9 about Christ as the supreme artist) but some of it drags a bit

andrewsutton's review against another edition

Go to review page

informative reflective sad slow-paced

4.0

victornerf's review against another edition

Go to review page

medium-paced

3.0